Giornata missionaria
La “pratica del gesto minimo che consegna la propria libertà”. Questo lo slogan con cui il nuovo arcivescovo mons. Mario Delpini concludeva la sua omelia in Duomo durante la Veglia Missionaria di sabato 21 ottobre. È lo stesso tema che abbiamo inteso riprendere domenica 29 in occasione della Giornata Missionaria che abbiamo celebrato in parrocchia.
• Gesto minimo è quello dei ragazzi dell’oratorio di Cornaredo che hanno animato nella nostra chiesa le s. messe delle 10.00 e delle 11.30. Il loro coro è nato per animare la liturgia in parrocchia, ma anche per sostenere eventi missionari. Non per niente erano presenti in Duomo a guidare il canto durante la celebrazione del 21 ottobre. Adolescenti come gli altri, giovani che condividono con i loro coetanei incostanze e fragilità. Non santi ed eroi, eppure capaci di quel “gesto minimo” che dice il desiderio di compiere un passo, di mettersi in qualche modo in gioco per la chiesa e per la missione.
• Gesto minimo è quello di Selene, una ragazza - animatrice presso l’oratorio di Cornaredo - di 24 anni, prossima alla laurea in psicologia che durante l’omelia ha raccontato il mese di servizio trascorso quest’estate in Togo presso una missione. Non una suora che ha speso tutta la vita ai confini del mondo civilizzato, una semplice studentessa come tante altre che tuttavia ha tradotto il desiderio di fare qualcosa di bello in una scelta precisa: frequentare un corso di formazione e poi partire per una ‘vacanza’ assolutamente diversa. Inutile dire che questo gesto minimo le ha permesso di ricevere molto più di quanto ha potuto dare. Sentimenti ed emozioni che rimarranno per sempre incise nel suo cuore.
• Gesto minimo è quello delle nostre donne del ricamo missionario che ogni mercoledì pomeriggio dedicano parte del loro tempo a preparare abiti liturgici per le missioni e altro materiale da poter vendere in cambio di una piccola offerta. Anche qui niente di straordinario, eppure la loro presenza presso la cappella di san Francesco durante l’intera domenica ha permesso di raccogliere una cifra non indifferente a sostegno delle iniziative missionarie.
• Gesto minimo è quello del nostro gruppo missionario che nei giorni precedenti ha animato la preghiera in chiesa e mantiene vivo durante l’anno il tema missionario in parrocchia. Gesto minimo è quello di chi ha acquistato qualcosa al banco del ricamo o ha lasciato un’offerta nella bussola presso la cappella della Madonna. Gesto minimo è quello di chi ha speso un poco del suo tempo a pregare per le missioni.
Tutti gesti minimi eppure indispensabili, perchè il mare è fatto di tante gocce. Tanti gesti minimi, eppure la libertà si mette in gioco anche (soprattutto?) così: coltivando l’arte della decisione. Val dunque la pena concludere con le stesse parole con cui mons. Deplini ha terminato la sua omelia:
«La pratica del gesto minimo si riassume in una parola: “eccomi!”. Eccomi, adesso consegno tutta la libertà di cui dispongo: eccomi, per un’ora di servizio ai poveri; eccomi, per preparare una torta per il banco missionario; eccomi, per quindici giorni d’estate in Brasile; eccomi, per una classe di catechismo; eccomi, per un anno di discernimento vocazionale; eccomi, per consegnarmi a un amore che sia fedele per tutta la vita; eccomi per andare in croce e morire!».