Pellegrinaggio a Morimondo

“Cresce lungo il cammino il suo vigore”. Commentando queste parole del salmo 84 nel cuore della notte (ore 3.00) di domenica 3 giugno don Fabio ha benedetto i più di 60 camminatori in partenza dalla chiesa dei santi Martiri verso l’abbazia di Morimondo. 36 km da percorrere in circa 9 ore tra entusiasmo e stanchezza, determinazione e fatica; a volte in gruppo, a volte un poco soli. Dopo circa 3 ore il sole è spuntato all’orizzonte a rischiarare un percorso che si è dipanato tra centri abitati e stradine secondarie.
Alle 8.00 la meritata sosta in una piccola area di Robecco sul Naviglio dove la perfetta organizzazione ha imbandito tavoli ricchi di bevande calde e fredde, oltre a gustosi panini al salame e fresche brioches. Di tutto questo ben di Dio hanno profittato anche i 40 iscritti a percorrere solo gli ultimi 13 km del pellegrinaggio arrivati in pullman insieme a don Fabio: l’unico con le orecchie basse! Settimane di intensa preparazione sfumati a causa di una fastidiosa infezione al piede sinistro che già la sera prima l’aveva costretto a partecipare con poco eleganti sandali alla solenne funzione della traslazione del crocione da san Magno ai santi Martiri. Eccolo dunque salire in auto mentre il gruppo dei 100 si avviava lungo il canale verso le ore più calde della giornata costringendo così alcuni (pochi) a ricorrere al servizio scopa del pulmino.
All’arrivo a Morimondo una settantina di parrocchiani ad attendere, quelli arrivati fino alla meta direttamente in bus per accogliere gli ormai esausti podisti e scattare tutti insieme la tradizionale foto di gruppo. Oltre a cellulari e smartphone di ogni genere, anche un drone ha assicurato scatti dall’alto e immagini bellissime sull’intero complesso dell’abbazia.
A mezzogiorno tutti in chiesa per la s. messa animata da un pezzetto di coretto e concelebrata da don Fabio e don Simone, uno dei camminatori della prima ora. Le navate ricche di una fede millenaria hanno così accolto e portato verso l’alto anche la nostra preghiera. 
Al termine ci siamo stretti nel piccolo oratorio messo a disposizione dal parroco Mario per il meritato pranzo. L’organizzazione ha riempito i piatti con porzioni industriali di ottimo riso freddo, oltre ad offrire vino e bevande. Poi caffè nei bar della zona, piccola pennichella sotto le fresche frasche fino alle 15.00 quando i bus hanno riportato tutti a casa.
Un pellegrinaggio, non una scampagnata. Del resto il cammino è sempre simbolo della vita, un tratto di strada che si percorre muovendo i propri passi insieme agli altri. Un’esperienza di fatica che rende più forti. Un’occasione per pensare e per pregare. 
Val la pena concludere con un’altra immagine molto bella del salmo 84 laddove dice:

"Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente,
anche la prima pioggia l’ammanta di benedizioni".

Tutti siamo pellegrini e di passaggio su questa terra. L’augurio è che ciascuno di noi sia una benedizione nei confronti di tante sofferenze che troviamo sulla nostra strada. Insieme, come una pioggia benefica, sapremo trasformare il deserto in un giardino fiorito.