Natale 2019

Santa messa della notte di Natale - omelia.

Oggi è già domani
Oggi, oggi è il giorno in cui Dio si fa vicino. Abita con noi. Lo possiamo vedere e gli possiamo parlare.
Basta, basta rimpiangere i giorni antichi del Paradiso Terrestre quando Dio passeggiava nel giardino dell’Eden conversando con Adamo ed Eva. Oggi, oggi Dio parla con noi.
Oggi, oggi - non domani - è il giorno della comunione piena con Dio, il giorno della Gerusalemme celeste che scende come una sposa pronta per il suo sposo.

Oggi è già domani
Oggi, oggi è il giorno del perdono. Oggi, oggi si rallegrano gli angeli del cielo per il peccatore pentito.
Basta, basta con i giorni della nostra umana fragilità che si misura con la forza demoniaca della tentazione. Basta con i giorni del peccato che ci chiude nella tristezza del nostro egoismo; basta con i giorni del male che spegne la speranza nel nostro cuore.
Oggi, oggi - non domani - è il giorno della grazia e del perdono, della misericordia e della riconciliazione.

Oggi è già domani
Oggi, oggi è il giorno della benedizione. Oggi il tuo nome è benedetto, oggi l’albero della vita torna a fiorire. 
Basta, basta con i giorni della maledizione che ci condanna alla fatica e al dolore, alla desolazione e alla solitudine alla malattia e (diciamolo!) alla morte.
Oggi, oggi - non domani - è il giorno della benedizione, il giorno della luce che scaccia le ombre oscure della paura e dell’angoscia; il giorno della vita che rovescia la pietra posta davanti al sepolcro.

Oggi è già domani
Oggi, oggi è il giorno della pace e della giustizia. Oggi è il giorno di rapporti nuovi, ricchi di attenzione e tenerezza dentro la fraternità grande e bella dell’unica famiglia umana.
Basta, basta rimpiangere il bel tempo antico di amicizie e solidarietà che in realtà su questa terra non sono mai esistite. 
Oggi, oggi - non domani - puoi vedere nel fratello al tuo fianco i tratti di un figlio di Dio intessuto come te dalle mani prodigiose di Dio Padre e creatore.

Oggi è già domani
Oggi, oggi è il giorno dell’Angelo del mattino che noi poniamo questa sera come ultimo e più importante angelo dentro il nostro presepe.
Basta, basta con il demone della notte che ci imprigiona nello scoraggiamento di giorni sempre uguali. Basta con il demone della notte che cancella la speranza, spegne i nostri sogni e consegna il nostro futuro alla tristezza gelida di una notte senza fine.
Questa notte noi poniamo nel nostro presepe l’angelo del mattino. Quello che ha negli occhi l’alba di un nuovo giorno. Quello che già splende della luce del sole. Quello che un tempo a Betlemme ha festeggiato la nascita di Gesù e ora già abita la Gerusalemme celeste.

L’angelo del mattino. Quello che accompagna i passi di chi - come Maria e Giuseppe - si pone in cammino per obbedire alla chiamata del Signore. L’angelo del mattino che dissipa malavoglia e scoraggiamento; infonde fiducia e disegna sorrisi. L’angelo del mattino che all’inizio di ogni giorno suggerisce parole buone e incoraggia gesti di bene. 

E allora questa notte non è semplicemente il preludio triste di un altro giorno, uguale a tanti altri. Questa notte santa è l’alba di un nuovo giorno, il germoglio di un giorno nuovo che ci permette di pronunciare e quasi gridare il nostro augurio e dire così:
Benvenuto futuro!
Benvenuta Gerusalemme celeste!
Benvenuto perdono dei peccati!
Benvenuta benedizione!
Benvenuti cieli nuovi e terra nuova!
Benvenuto Angelo del mattino!
Benvenuto Natale!
Benvenuto, perché oggi è già domani.

Don Fabio