Festa della Parrocchia e 50° Anniversario di ordinazione di don Silvano

Là sulle rocce, nel cuore dei monti
c’è una cordata che cerca un passaggio.
Sono in 60 e han del coraggio;
hanno percorso un lungo cammin.


Con questi enigmatici versi don Fabio, la mattina di domenica 22 settembre, ha introdotto la celebrazione eucaristica presieduta da don Silvano in occasione della festa per il suo 50° di ordinazione sacerdotale. Dopo un iniziale smarrimento tutto s’è chiarito quando l’illustre ospite ha preso il microfono ed ha spiegato: si tratta della strofa iniziale del canto composto dai candidati ’59 in occasione della loro prima santa messa. Un testo dove traspare la spiritualità semplice e solida di chi percorre le faticose strade della vita confidando nell’aiuto dei fratelli e - soprattutto – nella fedeltà misericordiosa del Signore.

Le navate della chiesa piene come non si vedeva ormai dal giorno della prima s. messa del giovane don Luca, hanno respirato la sensazione di una celebrazione che ha riscaldato il cuore dei presenti. Le parole appassionate parole di don Silvano hanno infatti permesso a molti di riandare ai tempi belli della giovinezza e – soprattutto – di ritrovare le radici profonde che ancora oggi alimentano la fede in Dio e l’attaccamento alla chiesa. Dopo la comunione ecco il regalo. Un grande quadro ‘double face’. Da una parte 50 foto del festeggiato scattate negli anni della sua stagione legnanese; suo retro ecco le stesse immagini comporsi e ricomporsi a ricostruire il volto stesso di don Silvano. Pochi si sono accorti dello scorrere del tempo e del prolungarsi della messa ben oltre l’orario consueto.

Al termine tutti in oratorio dove le brave catechiste attendevano ai banchetti dove facevano bella mostra di sé i sacchetti con le mele della valle di Non e i pacchetti con le torte anauniane. Una ricetta segreta ma sempre gradita visto che persino il parroco ne è rimasto senza. Inutile però negare che altrove si affollavano le persone e un altro ‘prodotto’ catalizzava l’attenzione di tutti. Ecco infatti don Silvano firmare e distribuire il suo testo: “Volti e tappe del cammino di un prete”. Il racconto di 50 anni di intensa vita sacerdotale scandita dalle tappe: Sesto san Giovanni, Legnano, Calabritto, Carcere di Busto e Olgiate Olona.

Il tempo è tiranno e la fame guida tutti verso il salone dove sei file di tavoli si riempiono in fretta. Val la pensa spendere una parola di commento in merito a quanti occupavano la prima di queste file. Si tratta dei “giovani” di don Silvano. Alcuni di loro abitano ormai lontano dalla nostra città, ma non hanno inteso mancare un appuntamento desiderato che ha permesso loro di ritrovare antiche e mai sopite amicizie. Tra questi una menzione per i nati nel ’69 e per gli ex del campeggio, chiamati sul palco da don Silvano per una foto del tutto speciale.

Al termine del pranzo eccoci al momento per così dire ‘serio’ che ha visto sconfitto lo scetticismo del parroco. In molti infatti si sono fermati per ascoltare da parte di don Silvano il racconto di questi 50 anni. La narrazione di un uomo sicuramente contento del suo essere prete, arricchito da tante esperienze percepite non come un peso ma come un invito a guardare ancora avanti. A nuovi orizzonti e a nuove avventure.

Ci perdoneranno i “suoi” ragazzi se tacciamo in merito alla spontanea partita di calcio tra vecchie glorie avviata poi nel cortile. Ci piace infatti concludere con la preghiera letta da don Silvano al termine della sua conversazione. Sono parole di un carcerato, ma esprimono sentimenti che interpretano il vissuto di ciascuno:

Signore Gesù, stammi vicino.
Tu sei la luce che nel mio buio indichi e rischiari la giusta via.
Aiutami a trovare la serenità per accettare quello che non posso cambiare;
dammi la forza e la capacità di cambiare quello che posso.
Nei tuoi insegnamenti proteggi e tieni unite le famiglie.
Illumina la mente e colma di pace e di amore il mio cuore e la mia anima.
Signore, intercedi per me: chiedo perdono per il male che mi sono e che ho procurato.
Solo ora riesco a riflettere lucidamente e a riconoscere l’importanza delle tue parole.
Ti prego: aiutami a trovare gli strumenti giusti per colorare e dare valore alla mia vita.